Wind Up - Microelico di nuova generazione. Con questa definizione l’impresa lecchese è stata inserita dalla Regione tra le 73 start up - nuove imprese - che beneficeranno di un contributo (parte a fondo perso e parte in abbattimento interessi) di sostegno all’attività.
Wind Up è stata costituita a fine 2011. Progetta e costruisce turbine eoliche ad asse verticale, una delle quali è stata installata sul tetto del campus universitario di via Previati. «E’ un prototipo - spiega Giancarlo Cerveglieri, uno dei soci fondatori della società - che ci serve per verificare la resistenza meccanica ed affinarne il profilo aerodinamico».
In questo periodo, l’azienda lecchese è impegnata a costruire una pre serie di turbine che verranno installate in Puglia. Anche questa sarà una verifica: le macchine verranno impiantate in autunno e per sei mesi ne verrà studiato il rendimento nelle varie condizioni di vento, così da disegnare una curva certificata. E’ come quando un’auto viene testata per stabilirne i consumi. Così le turbine di WindUp avranno un certificato che specificherà il rendimento del “motore”: ad una tot velocità del vento sia una tot produzione di energia. La certificazione è necessaria per andare sul mercato (chi compra vuol sapere cosa sta comprando) e anche per attrarre eventuali investitori interessati a sostenere il progetto (a che punto è la tecnologia? Il prodotto che vantaggi ha rispetto ai concorrenti?).
La curva di rendimento sarà redatta nella prossima primavera. Poi le turbine di WindUp saranno sul mercato. La società lecchese ha avviato contatti con un consorzio di imprese italiane che a Giacarta (la capitale dell’Indonesia) sta costruendo un’eco tower , un grattacielo eco sostenibile alla cui sommità verrà installata una turbina eolica ad asse verticale.
La macchina di WindUp è un “mulino a vento” in acciaio e alluminio, che utilizza tecnologie avanzate per rendere efficiente e con un basso impatto ambientale lo sfruttamento dell’energia eolica. La turbina ad asse verticale garantisce una bassa rumorosità e una ridotta manutenzione, Ed è perciò adatta all’installazione in contesti urbani.
Sono macchine che dimostrano che le competenze e le conoscenze diffuse nel territorio possono aprire alle nostre imprese prospettive e nuovi mercati, grazie all’innovazione e alla collaborazione con i ricercatori del Politecnico.
Torniamo a WindUp. Come scritto sopra, la società è stata costituita a fine 2011 dall’iniziativa di cinque tra professionisti ed imprenditori.La gemmazione si è sviluppata da Energy engineering, azienda di progettazione di impianti elettrici ed energetici. Qui, dalle competenze e dalla curiosità di tre ingegneri, si è cominciato a studiare il progetto di una turbina ad asse verticale. «Nel corso dello sviluppo del progetto - spiega Cerveglieri, titolare di Energy engineering - abbiamo verificato che la tecnologia e il prodotto potevano avere interessanti prospettive di mercato, anche come alternativa agli impianti solari». E’ stata costituita la WindUp, una srl che, con quote paritarie, coinvolge cinque soci: la Energy engineering e quattro persone fisiche.
Una turbina come quella installata al campus può sviluppare una potenza massima di cinque kilowatt, una potenza che in condizioni ottimali è sufficiente a garantire l’autonomia di una villetta.
Quello delle turbine ad asse verticale è un mercato nuovo, con poche aziende in grado di sviluppare prodotti efficienti.
Una macchina delle dimensioni di quella del campus ha un prezzo attorno ai 25mila euro, e si ammortizza in undici anni, mentre un impianto fotovoltaico dello stesso costo si ripaga in dodici anni.